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STORIA DI RAVENNA

 

La città di Ravenna ha origini antichissime. I primi insediamenti, infatti, risalgono al V secolo a.C. dal popolo etrusco. Dal III secolo a.C., la città entrò sotto l’influenza di Roma.

Da quel momento, i romani promossero una serie di lavori per migliorare la conformazione della città. Innanzitutto, collegarono la città con le zone circostanti costruendo numerose strade e, poichè essa si trova vicino al mare e numerosi fiumi, costruirono un porto molto importante.

Successivamente nel 402, Onorio, figlio di Teodosio I, decise di trasferire a Ravenna la residenza dell'Impero Romano d'Occidente da Mediolanum, troppo esposta agli attacchi barbarici. Ravenna fu scelta come nuova capitale perché godeva di una migliore posizione strategica (più vicina all'Oriente); inoltre, data la sua condizione di città marittima, godeva di una maggiore difendibilità. Con l'insediamento della corte imperiale, da centro di periferia, Ravenna si trasformò in città cosmopolita, fulcro di gravitazione politica, culturale e religiosa. Dopo aver preso a modello il fasto di Costantinopoli, Ravenna, ad essa legata da consolidati vincoli commerciali, assunse l'aspetto di una residenza imperiale bizantina; infatti, da questo momento in poi, i sovrani fecero costruire molti monumenti (come il Battistero Neoniano fatto erigere da Onorio, la chiesa di Santa Croce e il mausoleo di Galla Placidia fatti erigere da Galla Placidia).

Nel 476, quando venne deposto l’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente, la città diventò la capitale del regno degli Ostrogoti grazie a Teodorico. Anche quest’ultimo promosse una serie di iniziative per costruire nuovi monumenti, come per esempio Sant’Apollinare Nuovo e il mausoleo di Teodorico.

Egli inoltre tentò di far collaborare il suo popolo con i romani: i primi costituivano l’esercito, mentre i secondi si occupavano dell’amministrazione civile. Il problema era che i romani erano cattolici, mentre gli ostrogoti erano ariani. Inizialmente i contrasti erano attenuati, ma col tempo le difficoltà crebbero tanto che, quando l’Impero d’Oriente tentò di riconquistare l’Italia, Teodorico reagì reprimendo i cattolici.

Nel frattempo, a Costantinopoli, salì sul trono Giustiniano. Durante il suo comando, migliorò l’amministrazione del suo regno e aveva anche come interesse la riconquista dell’Italia. Nel 540, riuscì ad impadronirsi di Roma e di Ravenna, sottraendole appunto dagli Ostrogoti. Questi ultimi si riorganizzarono per vendicarsi e la guerra tra questi due popoli durò per più di tredici anni.

Nel 554, con la disfatta degli Ostrogoti, l’Italia fu nelle mani di Giustiniano. Con un editto egli proclamò Ravenna capitale dell’Italia e che quest’ultima venne ridotta a provincia dipendente dell’Impero d’Oriente.

Con il tempo, quando i Longobardi si insediarono in Italia, tentarono varie volte di conquistare Ravenna, senza mai riuscirci. Per proteggere la città e le altre quattro della Pentapoli (Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona) Carlo Magno, re dei Franchi e alleato del papato, con la donazione di Sutri (728) diede tutti questi territori in mano al papato.

Nel Medioevo, nella città era praticato il vassallaggio e con il tempo, passò nelle mani di molte signorie importanti. Dante Alighieri, siccome fu esiliato, trovò rifugio a Ravenna dove morì e venne eretta la sua tomba.

Nel XIII secolo la città venne conquistata dai veneziani e anche loro promossero delle campagne per migliorare la funzionalità della città. Nei periodi precedenti, a causa dei numerosi tagli ai fiumi che si trovano vicino ad essa, la città divenne agricola ma i veneziani si impegnarono per ricostruire il porto. Il dominio veneziano cessò nel 1509 in seguito alla sconfitta nella battaglia di Agnadello subita dalla Lega di Cambrai. Papa Giulio II, fondatore della Lega, incamerò Ravenna, che rimase nello Stato Pontificio per 350 anni. In questo periodo il progressivo innalzamento del letto dei fiumi Ronco e Montone, ormai pensili intorno alla città, aveva causato diverse alluvioni; al problema si mise fine solo nel XVIII secolo, con la deviazione dei due fiumi che vennero fatti confluire nel canale dei Fiumi Uniti a sud della città.

Nel 1545 il papa nominò un legato apostolico per la Romagna, con sede a Ravenna. Nacque così la Legazione di Romagna, nuova circoscrizione amministrativa dello Stato della Chiesa.

Dopo il ventennio di dominazione napoleonica (1796-1815), Ravenna tornò nuovamente allo Stato pontificio.

L'11-12 marzo 1860, in seguito ad un plebiscito, Ravenna venne annessa al Regno di Sardegna, che divenne dal 1861 Regno d'Italia.

Ravenna fu insignita del titolo di Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione in quanto insignita della Medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra Ravenna ha vissuto di un forte sviluppo industriale grazie anche alla creazione di una raffineria di petrolio, di uno stabilimento petrolchimico e allo sviluppo delle attività di estrazione del gas naturale scoperto nell'entroterra e nel vicino off-shore.

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